Come trovare la motivazione nel proprio lavoro?


 

Nell'argomentare su un tema così delicato come il lavoro, sarebbe banale citare Confucio e la sua massima: "scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare un giorno della tua vita". Ovvietà a parte, il lavoro rimane l'attività che svolgiamo per più tempo durante la nostra vita, e se questo non ci piace, la nostra intera esistenza ne potrebbe risentire. 

Dunque, se hai la fortuna di svolgere il lavoro che ami, puoi interrompere qui la tua lettura. Ma potrebbe accadere di non rientrare in questa categoria di fortunati.

Crisi economica e nuova contrattualistica del lavoro sono foriere di un profondo disagio lavorativo.  

Possiamo quindi trovarci costretti ad accettare un lavoro che non amiamo, e mettere da parte le nostre ambizioni. 

Difficile tornare a casa la sera felici, se per tutto il giorno la nostra routine è composta da doveri che riteniamo orrendi e che ci danno una sensazione interiore di vuoto. 

Se cambiare lavoro è una cura scontata per questo male, attuarla non è altrettanto facile. Nei tempi moderni che sguazzano nell'incertezza, la paura del futuro padroneggia, e siamo sempre più propensi a tenerci ciò che abbiamo. 

Esistono pertanto, degli accorgimenti per rendere il nostro attuale lavoro più piacevole di quello che sembra? 

Sicuramente la percezione di quello che facciamo è correlata al senso di soddisfazione e motivazione. 
Lo studente di medicina che passa il sabato sera a studiare i suoi libri di anatomia, si sta  preparando per l'esame di lunedì o si sta preparando a salvare vite umane? (Grenny)
Ognuno di noi può trovare una sua motivazione nel proprio lavoro, la sensazione di uno scopo non ha niente a che fare con le particolarità del lavoro che si svolge, ma è piuttosto un prodotto interiore. (Dyer)

Magari potresti essere una collaboratrice scolastica, e potresti andare fiera di occuparti dell'ordine nel luogo in cui crescono gli uomini e le donne del domani. 

È fondamentale anche chiedersi cosa ci piace nella mansione che svolgiamo, analizzare il positivo che possiamo trovare nel nostro habitat lavorativo e focalizzarsi su di esso.   

Nonostante possa non piacerci in toto il nostro lavoro, questo non esclude che ci siano dei fattori che possiamo apprezzare. Chiediamoci a fine giornata: 
  • Cosa è stato gratificante o significativo per me?
  • Quale aspetto ho trovato più stimolante? 
  • Quando mi sento orgoglioso del mio lavoro?
Ognuno darà le sue risposte, e sulla base di queste proviamo a costruirci intorno i nostri obiettivi.

Sentirsi interessati a ciò che facciamo è cruciale per la motivazione.

È stato dimostrato che le migliori performance lavorative vengono dalle persone che vedono il loro lavoro come una missione, lavorare perseguendo uno scopo è risultato più efficace nella produttività rispetto al lavorare perseguendo un benefit. 

Possiamo vedere il nostro lavoro come una condanna, il prezzo da pagare per la nostra sopravvivenza.  Oppure possiamo provare a vederlo come un nostro contributo.

Ce lo insegna quel muratore che non pensava di mettere un mattone sopra l'altro, ma pensava di costruire un grattacielo per la sua città. 


Cristian Silvestri   PSICOLOGIA SELF SERVICE






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